giovedì 19 dicembre 2013

18/12/13 - Fila: il grande passo

UN MOMENTO STORICO
 
Il Comune dà il 1° milione, progetto approvato, Salvadori presidente
 
Ieri si è consumato un momento chiave, destinato a segnare una svolta per la ricostruzione del Filadelfia, prossimo centro sportivo per la prima squadra del Torino e della Primavera
 
Salvadori: «Granata da bimbo, si ricucirà la ferita». La soddisfazione dell’assessore Gallo: «Mantenuta la promessa». Cairo: «Il Fila è vicino, siamo pronti a fare la nostra parte»
 
MARCO BO
 TORINO. Dalle parole ai fatti. Dalle promesse agli impegni. Il cammino per la ricostruzione dello stadio Filadelfia subisce l’attesa accelerata che di fatto cambia completamente lo scenario futuro. Perché grazie alle novità di ieri il motore è stato acceso e quindi d’ora in avanti ci si potrà muovere non più con l’andatura del pedone ma di un’auto... Ma andiamo per ordine. Ieri si è svolto il Collegio dei Fondatori della Fondazione Filadelfia che ha approvato il bilancio previsionale del 2014 nonchè il progetto sportivo già licenziato dal Cda della Fondazione per poi nominare l’ingegner Cesare Salvadori  a presidente della Fondazione e quindi del Cda stesso in qualità di rappresentante del Comune. Torinese e torinista, Salvadori, ex schermidore e oro olimpico a squadre, è stato anche responsabile di Geodata. «Si è presentato con entusiasmo e voglia di agire», il commento dell’avvocato Voltolini , uno dei rappresentanti dei tifosi nel Cda. Ma per il Filadelfia le novità non si fermano qui. Perché l’altra grande notizia è giunta nel Collegio dei Fondatori all’ora di pranzo per voce dell’assessore allo sport Stefano Gallo  il quale ha comunicato che in mattina la giunta comunale aveva deliberato lo stanziamento del primo dei 3.5 milioni di euro a favore della Fondazione per la ricostruzione dello stadio dopo che una prima delibera aveva dato l’ok allo studio di fattibilità per il progetto che, per la sua prima parte di ricostruzione (esclusa la zona museale e dedicata alla ristorazione), vale 8 milioni. Una giornata che rappresenta una svolta fondamentale nel percorso di avvicinamento all’apertura del cantiere. La prossima tappa è per venerdì quando si riunirà per la prima volta il Cda della Fondazione con il presidente Salvadori: «Ho accettato questa carica con grande entusiasmo in qualità di tifoso del Torino da sempre e di professionista che punta a dare il proprio contributo affinchè si possa ricucire una ferita del tessuto urbano della città. So che c’è la volontà politica delle istituzioni, Comune e Regione, per assisterci in questo cammino. Le mie emozioni più forti da tifoso granata? I funerali del Grande Torino che vidi quando ero bambino e la gioia per lo scudetto del 1976 che festeggiai in mezzo alla gente».
«BUON NATALE FILA»  Parole pronunciate con il cuore da parte di Salvadori. E traspare grande soddisfazione anche in quelle dell’assessore allo sport del Comune, Stefano Gallo, che alla fine può dire: «L’avevamo promesso, l’abbiamo mantenuto. Buon Natale Filadelfia». Da Gallo, poi, l’esortazione a proseguire decisi: «Ora la Fondazione dovrà viaggiare spedita verso la realizzazione di quanto è stato stabilito. Saremo al fianco per accompagnare la rinascita. Questo è un tassello molto importante nella nuova rivoluzione del sistema sportivo cittadino in ottica di Torino capitale europea 2015».
IL TURNO DEL TORO  Dunque il sogno dei tifosi granata di vedere allenare la prima squadra nel nuovo Filadelfia dove giocherà anche la Primavera si sta trasformando in realtà. E a questo punto la palla passa al club granata sotto il profilo del finanziamento. Perché con il contributo di un milione del Comune che sarà esecutivo entro la fine del mese spetta proprio al Toro dare corso all’impegno preso mesi fa per quanto concerne il proprio contributo: «Sono molto contento per ciò che avvenuto in sede di Collegio dei Fondatori, ovvero l’approvazione del progetto. Positivo pure il fatto che il Comune abbia dato corso all’erogazione del primo milione. Come si diceva qualche giorno fa la rinascita del Filadelfia è sempre più vicina e il Torino è pronto a fare la propria parte». Lecito quindi attendersi a breve gli euro del club attraverso la Fondazione Mamma Cairo.
LEGGE STADI Intanto ieri si è registrato il via libera della Commissione Bilancio della Camera all’emendamento del governo alla legge di stabilità che consente la costruzione di nuovi stadi o l’ammodernamento di vecchi impianti sportivi senza però la possibilità di costruire anche nuovi complessi di edilizia residenziale. L’emendamento integra l’apposito fondo e semplifica le procedure amministrative, prevedendo anche modalità innovative di finanziamento. Ora spetterà alla Fondazione verificare quanto e come la situazione della rinascita del Filadelfia sia compatibile con questa nuova opportunità.
Foto: Ecco il rendering che illustra come si presenterà il nuovo stadio Filadelfia quando sarà ricostruito nella sua totalità, ovvero anche nella parte di via Giordano Bruno opposta alla tribuna__________
 
LA STAMPA Cronaca di Torino
FILADELFIA, UN MILIONE DI EURO E DI SPERANZA
 

 

http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=2BTV3Z&annart=2013&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0
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TORINO CRONACAQUIFILADELFIA, C'E' L'OK AL PROGETTO ADESSO LA PALLA PASSA A CAIRO

http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=2BTBTU&annart=2013&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0

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17/12/2013    

Fila, approvato il progetto!
La Giunta comunale delibera il versamento del primo milione, Salvadori presidente
di Ivana Crocifisso - Le notizie che giungono dal Comune sono ottime. Il Collegio dei Fondatori, riunitosi alle 13, ha ratificato l'approvazione del bilancio (già approvato in CdA) e di conseguenza il progetto del nuovo Filadelfia.
Una giornata importantissima per la ricostruzione del Tempio granata: anche per la delibera da parte della Giunta comunale, che farà in modo che il primo milione (sui 3.5 totali) venga erogato in favore della Fondazione entro il 31 dicembre.
Contestualmente è arrivata la nomina del nuovo rappresentante del Comune in Fondazione: si tratta, come noto, di Cesare Salvadori. L'isediamento ufficiale avverrà nel prossimo CdA, in programma venerdì 20 dicembre.
 
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17/12/2013    
 
I "Tifosi della Curva Maratona per lo Stadio Filadelfia" rispondono
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell'associazione relativo a quanto accaduto oggi
 
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell'associazione "Tifosi della Curva Maratona per lo Stadio Filadelfia" che, dopo i fatti accaduti nella giornata odierna, spiega le proprie motivazioni del voto contrario. 
L’Associazione “Tifosi della Curva Maratona per lo Stadio Filadelfia” ha espresso voto contrario all’approvazione dello “studio di fattibilità” (così definito nell’ordine del giorno della seduta) realizzato da alcuni architetti incaricati dal CdA della Fondazione Stadio Filadelfia e oggi sottoposto al Collegio dei Fondatori della Fondazione. La soluzione progettuale oggetto di voto è stata comunque approvata a maggioranza.
Con il presente comunicato l’Associazione intende spiegare le ragioni del proprio voto, onde evitare fraintendimenti o strumentalizzazioni.
Siamo tutti consapevoli  che il Popolo Granata è stanco di promesse non mantenute, e vorrebbe presto rivedere un Filadelfia ricostruito. Tutti lo vogliamo, e siamo stufi di aspettare. Non intendiamo quindi fare i “bastian contrari” per partito preso. Vorremmo però che si arrivasse alle scelte migliori tramite i metodi migliori, più trasparenti e corretti, destinati a garantire nel tempo la solidità delle scelte effettuate.
 
Capiamo anche che non si possa fare troppo gli schizzinosi; che nonostante le menzogne di Urbano Cairo (i 3,5 milioni che diventano 1), l’attendismo opportunista del Comune e i compromessi al ribasso che avevano indotto questa Associazione a non votare a favore delle modifiche statutarie, spetti comunque alla tifoseria il compito di dare impulso al desiderio di ricostruzione, di non fornire alibi, di mettere alle strette chi deve darsi finalmente una mossa.
 
Nello stesso tempo, tuttavia, ciò non può avvenire a qualsiasi costo, trangugiando metodi non solo imposti e non condivisi, ma nemmeno discussi e verificati. Altrimenti, se si dovesse lasciare carta bianca ad ogni iniziativa della Fondazione, non si vede che senso avrebbe la presenza di una rappresentanza di tifosi.
 
Più volte questa Associazione ha rilevato come la procedura sin qui seguita possa presentare – quanto alle modalità di affidamento dell’incarico della progettazione – alcune criticità in rapporto all’integrale rispetto della disciplina di legge del codice dei contratti pubblici (Decreto Legislativo n. 163/2006 e regolamenti attuativi). Si tratta di una rigorosa e dettagliata disciplina di legge che, volente o nolente, la Fondazione – come organismo di diritto pubblico quale è – deve rispettare, pena l’illegittimità dei propri atti.
 
Inoltre, quello che a maggio era stato definito, dagli architetti incaricati dal Cda, come un progetto già giunto a un livello addirittura intermedio tra preliminare e definitivo, viene ora – pur mantenendo lo stesso livello di dettaglio di allora – sorprendentemente regredito a un semplice “studio di fattibilità” (senza però averne nemmeno i requisiti  imposti dalla legge, che prevede per gli studi di fattibilità un contenuto assai dettagliato, qui inesistente o, nella migliore delle ipotesi, non comunicato ai soci della Fondazione).
 
Chi volesse conoscere nel dettaglio i dubbi sollevati può leggere la dichiarazione di voto, che si allega tramite il seguente link: http://pastelink.me/dl/db583e#sthash.1YdLK1vl.dpuf
 
Ora, sarebbe stato importante che le criticità evidenziate venissero per tempo esaminate e approfondite tramite il parere di professionisti esterni di alto livello, come avrebbe richiesto l’importanza che lo Stadio Filadelfia riveste per i Tifosi Granata e per la cittadinanza. Una verifica, richiesta sin dallo scorso maggio, per la quale sarebbero state sufficienti poche settimane (se positiva, si sarebbe anche potuto valutare di proseguire nel solco di quanto deciso dal CdA; se negativa, un concorso di progettazione da indirsi con gara aperta – nel rispetto dei vincoli statutari –per tutti i livelli della progettazione, preliminare compreso, sarebbe stata, ad avviso di questa Associazione, la soluzione migliore, più trasparente, e anche “veloce”).
 
Tale verifica, invece, non è avvenuta, per volontà - a maggioranza - della Fondazione stessa. Ci sembra di essere ancora una volta dinanzi alla sottovalutazione dell’importanza del Filadelfia. Considerato come un qualcosa da fare “tanto per”, così da dare un “contentino” ai tifosi. Non invece nel modo migliore possibile, sotto tutti i profili (scelta del progetto, suo contenuto, trasparenza assoluta, condivisione piena con i tifosi..), come il Filadelfia merita. 
 
Il voto contrario non è quindi sul merito del progetto (e siamo ben contenti che il Museo possa trovare ampio spazio nel Filadelfia del futuro: nulla in contrario, come qualcuno vorrebbe far credere; purchè ovviamente siano rispettati lo Statuto e le procedure per l’assegnazione degli spazi). Certo, avremmo voluto che, con altro e più elevato budget (la cui limitatezza va imputata a Cairo, in primis, e al Comune, che dispone, non lo si dimentichi, di denaro già “del Filadelfia”), si potesse realizzare una struttura di livello superiore (quanto alla capienza, all’impatto architettonico, alla ricomprensione di tutto quanto possa servire, foresteria compresa, a ricreare un’identità). Ma non ci arroghiamo il diritto di esprimerci negativamente, per conto dei tifosi tutti, sul merito di un’idea progettuale: non siamo in Fondazione per esternare opinioni soggettive, bensì per garantire correttezza, trasparenza e competenza nel percorso di ricostruzione.
 
Il voto contrario è quindi per il metodo non condiviso. Ma, sia chiaro, non per il semplice fatto che non sia stato condiviso, il che potrebbe apparire autoreferenziale; bensì unicamente perché la strada intrapresa rischia – e ci auguriamo che ciò non avvenga, auspicando di avere noi torto – di creare della fondamenta poco stabili. Non chiarire alcuni legittimi dubbi sulla correttezza della procedura significa porre la ricostruzione sotto la spada di Damocle di possibili future contestazioni. Proprio quello che, nell’interesse esclusivo del Filadelfia, questa Associazione avrebbe voluto evitare.
 
Oggi prendiamo atto di quanto avvenuto, auspicando comunque che la ricostruzione avvenga, e in tempi rapidi;  restiamo però fermamente convinti che un percorso più attentamente verificato, più trasparente e maggiormente condiviso avrebbe meglio garantito i Tifosi del Toro e il futuro del Filadelfia.
 
ASSOCIAZIONE TIFOSI DELLA CURVA MARATONA PER LO STADIO FILADELFIA
 
 
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18/12/2013    
 
"Il Fila? La gente non deve solo chiacchierare"
Esclusiva / Parla Don Aldo: "Nel '98 c'erano tante buone intenzioni. Poi Cairo mi promise 3,5 milioni, ma..."
di Marco Parella - Don Aldo Rabino è una di quelle che persone che, sia tu pro Cairo o contro Cairo, pro Ventura o contro Ventura, non puoi fare a meno di amare. Un uomo, prima che un sacerdote, che dice le cose chiare, senza filtri o doppi sensi e che, da sempre, mette tutti d'accordo su un argomento: l'amore per il Toro.
Abbiamo parlato con il cappellano granata del Fila, dato che lui c'era quando è stato abbattuto, c'era ai tempi delle mille promesse mai mantenute e, soprattutto, c'è oggi, nel momento in cui il vento sembra stia girando a nostro favore.
Buonasera Don Aldo. Nel '98 quando il Fila venne abbattuto la Fondazione Campo Filadelfia aveva in mente di ricostruirlo a stretto giro. Cosa andò storto?
Confermo, al tempo c'era la volontà di muoversi in poco tempo. Nella Fondazione erano confluite tante personalità con un'immagine pubblica, dei titoli, proprio a garanzia di quel che si stava muovendo. C'era Ormezzano, Caselli, Pacifico, ex caporedattore dello sport dell'Unità, tutta gente legata davvero al Torino, ed ero stato chiamato anch'io per dare una sorta di presenza morale al tutto. Poi però le cose hanno preso un'altra piega, incomprensibile.
Parla della burocrazia cittadina?
Sì, è un discorso vecchio, ma non si capisce come mai se tu devi abbattere un muretto dietro casa ci vanno permessi e carte bollate, mentre per il Fila sono arrivate subito le ruspe. È un mondo di furbi e non sai chi è veramente corretto e onesto e chi gioca su due tavoli. Le domande te le fai poi dopo.
Però esisteva un progetto, presentato dal sindaco Novelli. che fine ha fatto? Perchè non lo si è portato avanti?
Perchè ci sono stati tanti cambiamenti di proprietà del Toro, poi il fallimento. Si sono avvicendati tanti presidenti a dir poco discutibili come i genovesi, si faticava a tirare avanti la squadra e si è tralasciato il Fila. Molte vicende hanno distratto dalla ricostruzione, ma alla fine se non sei dentro al calderone dei politici non puoi sapere come sono andate davvero le cose. L'unica cosa che si può dire dall'esterno è che questa città ha avuto due opportunità enormi come le Olimpiadi e il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, con due sindaci dichiaratamente tifosi del Toro e non si è fatto nulla.
Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad alcuni passaggi importanti per il futuro del Filadelfia, crede che sia la volta buona?
I passi avanti si sono fatti, ma dopo tanti anni è difficile avere una fiducia cieca. Mi auguro che sia la volta buona, però la storia ci insegna a non esaltarci troppo. Credevamo che Calciopoli fosse finito e invece è appena ripreso. Ragionando con il buonsenso c'è sempre qualcosa che non torna, come per esempio i terreni della continassa dati all'altra parte in quel modo. Trovare delle certezze al giorno d'oggi è molto difficile.
A quei tempi si è fatto troppo poco per evitare che il Fila venisse abbattuto?
Io credo che la buona fede ci fosse, anche il famoso "discorso del mattone" penso sia stato fatto con le migliori intenzioni. Poi altre cose si mettono di mezzo, ma secondo me esiste una grossa dimenticanza di fondo, non so se voluta o accidentale: quando si parla del Toro, in primis si parla di un patrimonio di una nazione. In secondo luogo la tragedia di Superga è la tragedia di una nazione, non solo di una squadra di calcio. E terzo, la realtà del Grande Torino è tale perchè aveva regalato una nuova fiducia a tutti gli italiani dopo la guerra. Dette queste cose, non si dovrebbe più parlare solo di sport, ma del patrimonio di un Paese intero e per questo a rifare il Fila avrebbe dovuto pensarci lo Stato, non il Torino. Non stiamo parlando di un monumento da lasciare in un angolo, ma di un luogo dove la gente si ritroverebbe.
Ma la società granata ha fatto abbastanza dal suo punto di vista?
Il problema è un altro. Io penso che se ai tempi della demolizione avessero detto "abbiamo in mano tutti i permessi per iniziare i lavori, ma mancano i soldi", sono sicuro che i tifosi del Toro li avrebbero trovati. Il Torino è un patrimonio della gente e la gente avrebbe risposto. Mi sono sempre battuto perchè i tifosi fossero protagonisti, perchè se perdiamo il calore, l'affetto e il coinvolgimento della gente, perdiamo tutto. Anche ora dovrebbe essere così, al di là degli errori di metodo di altri.
In che senso?
Guardi al Museo del Toro. Chi l'ha fatto nascere? Le istituzioni? No, è stato un manipolo di pazzi, di appassionati che l'hanno fortemente voluto e ora c'è. I grandi cambiamenti li costruisce la gente, ognuno deve dare il suo contributo, altrimenti anche il tifoso del Toro diventa uno di quelli che chiacchierano e basta. Bisogna darsi da fare, prendere l'iniziativa e partecipare al progetto. Anche perchè solo in questo modo si potrà in futuro avere voce in capitolo e, semmai, difenderlo. Se il popolo granata non fosse sceso in piazza per la marcia dei 50.000, la storia sarebbe cambiata, quello è stato un nuovo impulso alla fede granata che potranno valutare solo i posteri.
Da anni si discute sulla promessa del presidente Cairo di investire 3,5 milioni nel Fila, poi diventati 1 soltanto. Le confidò davvero quella cifra?
Sì, l'ha detto a me e in presenza di altre persone, in un ritiro e poi l'ha anche ribadito in altre occasioni. Dopo sono subentrate altre situazioni, con la squadra che è andata in B e sicuramente sono diminuiti gli introiti ecccetera.
Ci è rimasto male del fatto che Cairo, di fatto, si sia rimangiato quella promessa?
Io non ci rimango più male. Posso capire che le situazioni cambino e con esse i rapporti economici, magari anche personali, ma non sono cose che dipendono da me. Io non do un giudizio, espongo semplicemente un fatto e prendo atto che era stato detto così e poi non è stato.
http://www.toro.it/press/view/6561

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