IL 17 DICEMBRE GIORNATA CHIAVE
Approvazione unanime del CdA, entro Natale la Fondazione potrà a tutti gli effetti contare su un progetto definitivo
TORINO. In attesa della nomina del nuovo presidente, il CdA della Fondazione Filadelfia si è riunito ieri per approvare il bilancio preventivo di esercizio relativo al 2014. Bilancio approvato all’unanimità, ma questa non è una notizia. Piuttosto sono interessanti i conti usciti fuori dall’incontro: la Fondazione, se tutto andrà come deve andare, si troverà con 7 milioni. Ripartiti in questo modo: 3,5 della Regione tramite mutuo bancario, un milione del Torino Fc dalla Fondazione Mamma Cairo, un milione del Comune che dovrà essere erogato entro la fine del 2013 e quello del 2014, oltre a 500 mila euro ipotizzati dalla raccolta di ulteriori risorse (tramite per esempio dalla vendita dei seggiolini).
IL REGALO DI NATALE Il CdA dunque comincia a fare calcoli, toccherà tuttavia al Collegio dei Fondatori dare la certificazione agli ultimi passaggi burocratici dell’anno solare. Il 17 dicembre è fissato appunto il CdF, a seguire nella stessa giornata si svolgerà il prossimo CdA: in poche ore, insomma, la Fondazione proverà a ottimizzare le tempistiche per portare quanto più possibile avanti la macchina burocratica.
PROGETTO E BILANCIO Il bilancio ratificato ieri finirà appunto sul tavolo del CdF, l’unico organo deputato a darne approvazione definitiva. E ancora più nodale, per quanto correlato, sarà il via libera che trasformerà il progetto da preliminare a definitivo: quando tali passaggi saranno a tutti gli effetti espletati, ecco allora che tornare indietro sarà impossibile. La fiducia, compatibilmente con il disincanto alimentato da anni e anni di sofferenze e illusioni, si sta via via diffondendo anche nell’opinione pubblica granata. E’ evidente che tale ottimismo potrà essere ulteriormente giustificato quando nella casse della Fondazione Filadelfia inizieranno a entrare le liquidità necessarie a muovere i concreti passi avanti verso la ricostruzione. Nel frattempo il lavoro dei vari membri del CdA prosegue, specialmente alla ricerca di nuove forme di sostentamento economico e di valorizzazione che possano permettere alla Fondazione di alzare l’asticella e poter costruire il miglior Filadelfia possibile.
S.L.
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IL REGALO DI NATALE Il CdA dunque comincia a fare calcoli, toccherà tuttavia al Collegio dei Fondatori dare la certificazione agli ultimi passaggi burocratici dell’anno solare. Il 17 dicembre è fissato appunto il CdF, a seguire nella stessa giornata si svolgerà il prossimo CdA: in poche ore, insomma, la Fondazione proverà a ottimizzare le tempistiche per portare quanto più possibile avanti la macchina burocratica.
PROGETTO E BILANCIO Il bilancio ratificato ieri finirà appunto sul tavolo del CdF, l’unico organo deputato a darne approvazione definitiva. E ancora più nodale, per quanto correlato, sarà il via libera che trasformerà il progetto da preliminare a definitivo: quando tali passaggi saranno a tutti gli effetti espletati, ecco allora che tornare indietro sarà impossibile. La fiducia, compatibilmente con il disincanto alimentato da anni e anni di sofferenze e illusioni, si sta via via diffondendo anche nell’opinione pubblica granata. E’ evidente che tale ottimismo potrà essere ulteriormente giustificato quando nella casse della Fondazione Filadelfia inizieranno a entrare le liquidità necessarie a muovere i concreti passi avanti verso la ricostruzione. Nel frattempo il lavoro dei vari membri del CdA prosegue, specialmente alla ricerca di nuove forme di sostentamento economico e di valorizzazione che possano permettere alla Fondazione di alzare l’asticella e poter costruire il miglior Filadelfia possibile.
S.L.
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06/12/13 - «Sì, Salvadori è una garanzia»
Il mondo della scherma racconta il grande favorito per il posto da presidente nel CdA della Fondazione
Il presidente federale, Scarso: «Grande uomo di sport e manager affermato». Maffei, suo compagno ai Giochi di Monaco 1972: «Tifosi, potete stare tranquilli»
Il presidente federale, Scarso: «Grande uomo di sport e manager affermato». Maffei, suo compagno ai Giochi di Monaco 1972: «Tifosi, potete stare tranquilli»
LANZO
TORINO. Lo sanno praticamente tutti, ma il segreto di pulcinella resta, almeno fino a quando saranno necessari i tempi tecnici per la nomina. Ma l’investitura di Cesare Salvadori a presidente del CdA della Fondazione Filadelfia è solo una questione di giorni: una formalità, da quanto trapela dalle stanze municipali e non solo. Con buona pace di chi ha presentato la propria nomina (c’era tempo fino a ieri): si sono aggiunti Sabrina Gonzatto , Giulio Graglia , l’annunciato outsider ed ex presidente del CdA Giuseppe Sbriglio , Vittorio Sette. Ma il CdA attende Salvadori, la scelta di alto profilo manageriale che dovrà far dimenticare l’odissea del posto di membro comunale della Fondazione: da Chiabrera a Zunino , la situazione è stata alquanto tormentata. I tifosi granata conoscono poco l’ex sciabolatore diventato amministratore delegato di importanti aziende. E allora a raccontarlo ci pensano due personaggi di spicco di quello che resta il mondo di Salvadori: la scherma.
QUEL MONDIALE Il presidente della Federazione, Giorgio Scarso , lo descrive così: «Salvadori è un personaggio di eccellenza per l’Italia e un orgoglio per la scherma. Ha saputo unire una grande carriera nello sport allo studio che lo ha poi condotto a un percorso manageriale luminoso. E’ stato l’organizzatore dei Mondiali del nostro sport a Torino nel 2006: da allora la competizione iridata non è stata più la stessa. Perché Salvadori ha saputo creare l’evento, non solo dal punto di vista mediatico: è un professionista straordinario. Conosce poi molto bene le situazioni di Torino, che è la sua città: se sarà il presidente del CdA della Fondazione Filadelfia sono convinto che potrà dare un contributo decisivo alla ricostruzione. E il mondo della scherma italiana, che io rappresento, non può che essere orgoglioso di avere un esponente così: magari ce ne fossero tanti di Cesare Salvadori! E’ un esempio per i più giovani: si può conciliare una straordinaria avventura da professionista nello sport a un iter scolastico e accademico di altrettanto elevato profilo».
ORI OLIMPICI A raccontarlo ancor più nel dettaglio, per così dire umano, è Michele Maffei , che con Salvadori ha vinto l’oro olimpico a squadre nella sciabola a Monaco 1972: «Ha chiuso la carriera con il botto, Cesare. Se la meritava quella medaglia: è una persona seria ed è stato un grande campione della scherma. So che ha lavorato in aziende importanti, ricoprendo incarichi ai vertici: farà bene anche in questa nuova avventura. E noi gli daremo una mano, se servirà. Cesare è un emblema di serietà, poi ha esperienza a livello internazionale: molto bravo a fare promozione, il suo lavoro è sempre di grande qualità. Evidentemente se è il favorito per ricoprire il ruolo di presidente della Fondazione è perché il sindaco Fassino nutre nei suoi confronti estrema fiducia: penso che i tifosi del Torino possano stare tranquilli...».
PASSI AVANTI Le referenze dell’universo della scherma sono entusiastiche, il curriculum è poderoso, tuttavia il Filadelfia è un’altra storia: chi andrà effettivamente a occupare il posto nel CdA si troverà al volante di una macchina, per quanto piuttosto avviata, da condurre con fermezza e rigore fino alla linea del traguardo. Ovvero la ricostruzione. Il primo CdA con il nuovo presidente sarà presumibilmente nell’anno nuovo, con l’augurio e possibilmente la convinzione che il 2014 rappresenti l’annata di definitiva svolta verso ciò che i tifosi granata aspettano da troppo tempo. Le fondamenta sono state gettate, in attesa che i denari vadano a rimpinguare le casse della Fondazione. I prossimi mesi dovranno portare a concreti passi avanti.
Foto: Tre immagini suggestive del rendering relativo al progetto preliminare per il nuovo Filadelfia
TORINO. Lo sanno praticamente tutti, ma il segreto di pulcinella resta, almeno fino a quando saranno necessari i tempi tecnici per la nomina. Ma l’investitura di Cesare Salvadori a presidente del CdA della Fondazione Filadelfia è solo una questione di giorni: una formalità, da quanto trapela dalle stanze municipali e non solo. Con buona pace di chi ha presentato la propria nomina (c’era tempo fino a ieri): si sono aggiunti Sabrina Gonzatto , Giulio Graglia , l’annunciato outsider ed ex presidente del CdA Giuseppe Sbriglio , Vittorio Sette. Ma il CdA attende Salvadori, la scelta di alto profilo manageriale che dovrà far dimenticare l’odissea del posto di membro comunale della Fondazione: da Chiabrera a Zunino , la situazione è stata alquanto tormentata. I tifosi granata conoscono poco l’ex sciabolatore diventato amministratore delegato di importanti aziende. E allora a raccontarlo ci pensano due personaggi di spicco di quello che resta il mondo di Salvadori: la scherma.
QUEL MONDIALE Il presidente della Federazione, Giorgio Scarso , lo descrive così: «Salvadori è un personaggio di eccellenza per l’Italia e un orgoglio per la scherma. Ha saputo unire una grande carriera nello sport allo studio che lo ha poi condotto a un percorso manageriale luminoso. E’ stato l’organizzatore dei Mondiali del nostro sport a Torino nel 2006: da allora la competizione iridata non è stata più la stessa. Perché Salvadori ha saputo creare l’evento, non solo dal punto di vista mediatico: è un professionista straordinario. Conosce poi molto bene le situazioni di Torino, che è la sua città: se sarà il presidente del CdA della Fondazione Filadelfia sono convinto che potrà dare un contributo decisivo alla ricostruzione. E il mondo della scherma italiana, che io rappresento, non può che essere orgoglioso di avere un esponente così: magari ce ne fossero tanti di Cesare Salvadori! E’ un esempio per i più giovani: si può conciliare una straordinaria avventura da professionista nello sport a un iter scolastico e accademico di altrettanto elevato profilo».
ORI OLIMPICI A raccontarlo ancor più nel dettaglio, per così dire umano, è Michele Maffei , che con Salvadori ha vinto l’oro olimpico a squadre nella sciabola a Monaco 1972: «Ha chiuso la carriera con il botto, Cesare. Se la meritava quella medaglia: è una persona seria ed è stato un grande campione della scherma. So che ha lavorato in aziende importanti, ricoprendo incarichi ai vertici: farà bene anche in questa nuova avventura. E noi gli daremo una mano, se servirà. Cesare è un emblema di serietà, poi ha esperienza a livello internazionale: molto bravo a fare promozione, il suo lavoro è sempre di grande qualità. Evidentemente se è il favorito per ricoprire il ruolo di presidente della Fondazione è perché il sindaco Fassino nutre nei suoi confronti estrema fiducia: penso che i tifosi del Torino possano stare tranquilli...».
PASSI AVANTI Le referenze dell’universo della scherma sono entusiastiche, il curriculum è poderoso, tuttavia il Filadelfia è un’altra storia: chi andrà effettivamente a occupare il posto nel CdA si troverà al volante di una macchina, per quanto piuttosto avviata, da condurre con fermezza e rigore fino alla linea del traguardo. Ovvero la ricostruzione. Il primo CdA con il nuovo presidente sarà presumibilmente nell’anno nuovo, con l’augurio e possibilmente la convinzione che il 2014 rappresenti l’annata di definitiva svolta verso ciò che i tifosi granata aspettano da troppo tempo. Le fondamenta sono state gettate, in attesa che i denari vadano a rimpinguare le casse della Fondazione. I prossimi mesi dovranno portare a concreti passi avanti.
Foto: Tre immagini suggestive del rendering relativo al progetto preliminare per il nuovo Filadelfia
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06/12/2013
Fila, sette i candidati, ma la partita sembra chiusa
A breve Fassino sceglierà il rappresentante del Comune in Fondazione:ma il favorito rimane Salvadori
ll candidato numero uno è l'ex schermidore Cesare Salvadori, come trapelato un paio di giorni fa. Il sindaco Fassino sceglierà il successore di Chiabrera e Zunino quale rappresentante del Comune nella Fondazione Filadelfia andando a pescare da una rosa di sette candidati. Questo il numero di curricula giunti fino a ieri (termine ultimo era proprio il 5 dicembre) all'apposito indirizzo di posta elettronica. Oltre a quello di Salvadori, Bonino e Giacosa si sono aggiunti l'ex Assessore allo Sport Giuseppe Sbriglio, e ancora Sabrina Gonzatto, Giulio Graglia e Vittorio Sette.
Ma la scelta del Sindaco, che prima della nomina sottoporrà ai Capigruppo le candidature segnalando la propria preferenza, sembra destinata a cadere sull'ex atleta, che alla vigilia del prossimo CdA, il 17 dicembre (stessa data dell'importante Collegio dei Fondatori) potrebbe essere investito del nuovo incarico.
Ma la scelta del Sindaco, che prima della nomina sottoporrà ai Capigruppo le candidature segnalando la propria preferenza, sembra destinata a cadere sull'ex atleta, che alla vigilia del prossimo CdA, il 17 dicembre (stessa data dell'importante Collegio dei Fondatori) potrebbe essere investito del nuovo incarico.
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