mercoledì 5 dicembre 2012

04/12/12 - Auguri a Tomà, testimone fedele dei Campionissimi

I nostri speciali auguri a SAURO TOMÀ passano per la penna di Franco Ossola, nella sua rubrica "Ieri, oggi e domani". AUGURI, SAURO, "ultimo testimone di una storia unica e irripetibile"
di Franco Ossola - Ci sono vite che il destino segna in modo imperscrutabile, seguendo tracce che gli uomini non possono comprendere.
 Proprio in questi giorni – il 4 dicembre – Sauro Tomà compie 87 anni (auguri) e la sua è stata, per davvero, una di quelle vite speciali. È l’ultimo testimone di una storia unica e irrepetibile, quella del Grande Torino, una vicenda che anche grazie alla sua fedele testimonianza si è mantenuta vivissima nel cuore e nel ricordo di tutti gli sportivi e non solo dei tifosi granata.
 Tomà approda al Torino del presidente pigliatutto Ferruccio Novo nell’estate del 1947. È un giovane giocatore dello Spezia, città nella quale è nato, e di lui si dice un gran bene. Gioca in difesa, da centrale o da terzino, ed è già in parte smaliziato all’applicazione del cosiddetto sistema, il nuovo modo di stare in campo importato dall’Inghilterra, che il Grande Torino applica già alla perfezione. Per convincere i dirigenti spezzini a cederlo il tira e molla è lungo, tanto che si arriva a credere che non si combini nulla. Ma la volontà del giocatore ha la meglio e Tomà passa al Torino in cambio di un gruppo di giovani granata e un gruzzoletto.
 Approdare in una squadra che sta facendo terra bruciata vincendo sempre, in un organico ristrettissimo di campioni che sembrano conoscersi a memoria, non è certamente facile, ma Tomà è un ragazzo intelligente: conosce le proprie qualità, sa come ci si deve comportare e, soprattutto, si fa forte di un bagaglio di qualità calcistiche di primo piano. Nei programmi della dirigenza granata è destinato al ruolo di prima riserva, pronto a sostituire sia Virgilio Maroso, sovente infortunato e angustiato da una noiosa pubalgia, sia Mario Rigamonti, molto amato dal presidente Novo, ma sempre pronto a seguire un istinto ribelle che lo porta a comportamenti per lo meno stravaganti, mal tollerati dal club.
 Il primo giorno in cui è a Torino, Tomà incontra Valentino Mazzola che subito lo rassicura: «Sauro, posso immaginare la tua emozione, direi anche la tua paura. Sei giovane, devi ancora maturare esperienza e sei già in mezzo a noi, pluricampioni d’Italia. Sappi una cosa però: devi stare sereno, troverai modo e tempo di far valere le tue qualità, l’importante è che tu giochi come sei capace a fare, il resto verrà da solo». Parole confortanti, che rasserenano subito l’animo agitato del neo granata.
Terminata l’estate, arriva la preparazione al Filadelfia. Durante i primi allenamenti, Tomà confessa di essere rimasto affascinato dalla bravura dei suoi nuovi compagni. Per non dire dell’armonia, della loro gioia di stare insieme, di poter giocare insieme. Il primo banco di prova per Sauro è un’amichevole settembrina che il Grande Torino (in foto Arichiviofutbol) disputa a Barcellona, contro una rappresentativa catalana, nella quale si schierano fior di nazionali spagnoli. Gabetto e Mazzola vanno a segno per un classico 2-0. Tomà gioca stopper, al posto di Rigamonti e se la cava in modo egregio. Rotto il ghiaccio, quando è ora di scendere in campo si farà sempre trovare pronto, senza sbavature. Nel campionato 1947-48 disputa 24 partite su 40 (più della metà), mentre nella stagione successiva sono soltanto due i gettoni di presenza (quelli dei due incontri iniziali del campionato), per via di un serio incidente ad un ginocchio. Da questo momento inizia per Tomà un calvario di sofferenza che sembra non finire più. Il ginocchio, malgrado le tante cure, non ne vuol sapere di guarire e la carriera è compromessa. È però questo stesso ginocchio a salvargli la vita, perché Tomà non si imbarca sul fatale aereo per Lisbona che, al rientro, si sfalderà in mille schegge sulla collina di Superga.
 La morte dei compagni, degli amici, gli cambia la vita. Non può fare a meno di domandarsi se non sarebbe stato meglio essere unito a loro in quell’ultimo momento, non può fare a meno di sentirsi dentro una sorta di rimorso: io, l’unico sopravvissuto. Poi, col tempo, il dolore si fa meno pungente, si stempera nel ricordo affettuoso e allora Tomà diventa il cantore delle gesta del Grande Torino. Scrive libri, belli e appassionati, si fa testimone vivente di un’epopea fantastica che non tornerà mai più, diventa un punto di riferimento importante per tutto il mondo granata e di questo gli dobbiamo tutti essere riconoscenti. Tanti auguri, caro Sauro, sappi che il popolo granata ti vuole bene e che ti festeggia ringraziandoti per tutto quello che hai fatto a ricordo dei tuoi grandi compagni.

 
 Scrivi a Franco Ossola  < mailto:franco.ossola@toro.it >

http://www.toro.it/press/view/855



by Sandro Bertolino

4 dicembre Sauro Tomà festeggia 87 anni. AUGURI !!!
Nella foto: Sauro Tomà e Virgilio Maroso.

SAURO TOMÀ
NATO A LA SPEZIA IL 4 DICEMBRE 1925. Arriva al TORINO nel 1947. SAURO, è considerato a soli 22 anni uno dei miglior terzini destri del futuro e NOVO se lo aggiudica dopo una lunga trattativa e in cambio di 5 giocatori.
Nel TORINO diventa la riserva di MAROSO spesso afflitto dai suoi continui guai muscolari. Un ginocchio in disordine gli impedì di partecipare alla “fatale” trasferta in PORTOGALLO. Si salva, ma non sarà più come prima, specie psicologicamente, TOMÀ si sentirà sempre (anche tuttora) un “PRIVILEGIATO”, un “SOPRAVVISSUTO”.
 Dal TORINO si trasferisce al BARI, poi CARRARESE e BRESCIA.

ESORDIO DI SAURO TOMÀ IN CAMPIONATO CON LA MAGLIA GRANATA.
Torino - 28 settembre 1947 (TOMÀ gioca da centrosostegno al posto di Mario RIGAMONTI, infortunatosi nelle partita precedente persa 1-0 dal TORINO a Bari)
3° Giornata del campionato 1947/48. TORINO - LUCCHESE 6-0.
 Reti: 28’ Loik, 36’ Loik, 59’ V. Mazzola, 76’ Gabetto, 78’ A. Ballarin, 89’ Castigliano.
 Formazioni; TORINO: Bacigalupo; A. Ballarin, Maroso; Grezar, TOMÀ, Castigliano; Menti, Loik, Gabetto, V. Mazzola, Ferraris II.
Allenatore: Mario Sperone. D.T. Roberto Copernico.
 LUCCHESE: Vellutini; Bertuccelli, Crocchiati; Mezzadri, Salar, Rosellini; Giusti, Miniati, Rotti, Michelini, Conti. Allenatore: A. Fontana Arbitro: Zilli (Reggio Calabria).
 In quel Campionato, TOMÀ disputa 24 partite nel GRANDE TORINO dei record.
SCUDETTO a 65 punti, 125 gol segnati, 33 subiti, 16 punti di vantaggio su juventus, MILAN e la sorprendente Triestina.
 L’ ANNO DOPO UN GRAVE INFORTUNIO AL GINOCCHIO GLI PERMETTE DI GIOCARE SOLO 2 PARTITE.

NEL 1949/50 IN UN GIOVANE TORINO DEL DOPO SUPERGA, SAURO TOMÀ gioca 14 partite e conclude la sua avventura in MAGLIA GRANATA il 26 Febbraio 1950 a Milano nella più “GRAVE DISFATTA DELLA STORIA GRANATA”.
MILAN - TORINO 7-0. Reti: 1’ Burini, 6’ Nordahl, 23’ Nordahl, 29’ Nordahl, 36’ Burini, 43’ Nordahl, 90’ Liedholm.
 Formazioni; MILAN; L. Buffon; Belloni, Foglia; Annovazzi, Tognon, De Grandi; Burini, Gren, Nordahl, Liedholm, Candiani. Allenatore: Lajos Czeizler.
 TORINO: Moro; TOMÀ, L. Grava; Macchi, Nay, Leo Picchi; L. Giuliano, Santos, Frizzi, *Gambino, Carapellese. Allenatore: Giuseppe Bigogno. D.T. Roberto Copernico. Arbitro: Galeati (Bologna).
 * GAMBINO DOMENICO: Ala, nato a Rocchetta Tanaro (AT) il 7 novembre 1920. Proveniente anche lui dallo Spezia come SAURO TOMÀ. Al TORO nel 1949/50. Disputa 5 gare di Campionato, 0 reti. L’anno seguente gioca nel CASALE.

ULTIMA PARTITA DI CAMPIONATO GIOCATA DA SAURO TOMÀ CON IL GRANDE TORINO.
 Bergamo: 26 novembre 1948. 2° giornata di Campionato 1948/49.
Atalanta - “GRANDE” TORINO 3-2.
 Reti: 1’ Grezar (T), 6’ Miglioli (A), 19’ V. Mazzola (T), 73’ G. Mari (A), 74’ Miglioli (A).
 Formazioni: ATALANTA: Casari; Dalmonte, Citterio; *Gremese II, Bartoli, G. Mari; Randon, Miglioli, Zuppet, Cecconi, Korostolev. Allenatore: A. Fiorentini.
 “GRANDE” TORINO: Bacigalupo; A. Ballarin, TOMÀ; Grezar, M. Rigamonti, Castigliano; Menti, D. Martelli, Gabetto, V. Mazzola, Ossola. Allenatore: Leslie Lievesley. D.T. Ernst Egri Erbstein.
 *GREMESE II BRUNO: centrocampista, nato a Udine il 29 settembre 1927. La stagione seguente passa al TORO dove rimane due stagioni collezionando 54 presenze, 3 reti. Nell’estate 1952 passa al GENOA.
 Sauro Tomà si infortuna al ginocchio e rientra in squadra a Bari il 13/11/1950. BARI - TORINO 1-5.

CON I CAMPIONI DEL GRANDE TORINO DISPUTA 26 PARTITE.
(24 NEL 1947/48. 2 NEL 1948/49).
 
 
Il Grande Torino nel ricordo di Sauro Tomà
Pubblicato in data 04/mag/2012 da stefanotallia
 
 

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