venerdì 30 settembre 2011

29/09/11 - Trasmissione ToroAmoreMio - Stadio Filadelfia e Comunale

Telefonata con il Consigliere comunale, ex Assessore allo Sport , Giuseppe Sbriglio

martedì 27 settembre 2011

27/09/11 - Torino, tanti auguri...

...A chi?

Il primo é nato nel 1926, a Torino.
Il secondo é nato nel 1931, a Torino.

Il primo era, da subito, nobile: voluto da un conte, salutato dai re.
L'uomo era di condizione popolare, e iniziava così la sua formazione culturale.

Hanno vissuto gli stessi anni. Uno venne momentaneamente oscurato dalla costruzione del “Mussolini”,
l'altro ebbe occasione di conoscere lo stesso Mussolini, e lo disprezzò profondamente.

Entrambi si stavano formando. Uno lasciò il bianconero e divenne unicamente granata,
l'altro cresceva sempre più convintamente rosso.

Il primo ha superato la guerra solo con un po' di tristezza per essere rimasto solo,
il secondo ha dovuto imbracciare il fucile e salire in montagna.

Tornata la pace, il primo é diventato carico di gloria come nessuno.
Il secondo ha incontrato il primo, iniziando a frequentarlo.

Il luogo ha ospitato, tutte le settimane, decine di migliaia di persone nel suo salotto.
L'uomo era tra quei frequentatori.

Un giorno di pioggia, il primo ha perso in un colpo solo tutti i padroni di casa.
Al funerale c'era oltre mezzo milione di persone, fra i quali il secondo.

Il primo ha continuato per anni a crescere ragazzi, educandoli ai valori più sani.
Il secondo ha costruito una carriera importante per se stesso.

Il luogo si trasformò nella casa del (suo) popolo.
L'uomo frequentava la casa del popolo e scalava posizioni.

Il primo era diventato un luogo del cuore, dopo essere stato per anni il più importante della città.
Il secondo divenne primo cittadino, la persona più importante e più in vista.

Il luogo perdeva il palcoscenico con le luci della domenica.
L'uomo intanto teneva il potere tanto a lungo quanto quasi mai nessuno prima.

Il luogo era un patrimonio che si tramandava di padre in figlio, di campione in ragazzino.
L'uomo affrontava anni difficili, di piombo, con fermezza.

Il primo continuava ad amare il Toro.
Il secondo continuava a dire di amarlo.

Entrambi anziani, il primo é morto. Aveva 71 anni.
Il secondo é andato in pensione.

Il primo é stato ucciso.
Il secondo é stato l'assassino.

Il primo é caduto.
Il secondo ha chiesto al popolo di versare un obolo per un mattone, ricevendolo.

I resti del primo si sono coperti di erbacce.
Il secondo dice che il primo stava morendo comunque, ma non lo dimostra né lo farà mai.

I pezzi migliori del luogo spariscono.
L'uomo li restituisce anni dopo (e non tutti), coperti di spazzatura.

Il primo diventa un buco nero e una discarica a cielo aperto.
Il secondo tiene in cassa anche i soldi della prima Fondazione.

Nel 2011, il Comune continua a procrastinare ogni possibile soluzione per far rinascere il luogo.
L'uomo viene festeggiato al suo compleanno dal Comune che smette perfino di lavorare.

Il luogo non viene neppure pulito, al limite nascosto quando ci sono grandi occasioni.
All'uomo viene offerto champagne e non viene rivolta nessuna domanda.

Il secondo celebra con ogni onore i propri 80 anni.
Il primo, fra pochi mesi, farà anch'esso cifra tonda: ricorderà il 15° della propria morte.

Tanti auguri.

http://www.toronews.net/?action=article&ID=24203

lunedì 26 settembre 2011

''Parità di trattamento'' - Continassa / Filadelfia - Torino, 8/9/2011


Caricato da ToroNewsChannel
Nel giorno in cui la Juventus inaugura il suo nuovo stadio, tutti si dimenticano della scandalosa disparità di trattamento perpetrata dalle istituzioni cittadine.
Parlano i numeri.

venerdì 9 settembre 2011

09/09/11 - Sullo stadio nuovo della rube / Chi festeggia e chi continua a soffrire


Dal blog di Piero Vietti

Bello, bellissimo, roba da invidiare la juve per una volta nella vita. L'inaugurazione – fatta eccezione per la passerella di ex e il duetto comunque bello ma un po' da Ale e Franz tra Boniperti e Del Piero – non c'entrava nulla con il calcio: un grande spettacolo circense e basta (ma non è una novità in casa juve fare cose che col calcio non c'entrano), ma è stato un grande evento. Uno stadio da 41 mila posti che però i tifosi juventini non sono riusciti a riempire nemmeno all'inaugurazione (e dire che c'erano anche parecchi biglietti omaggio), dimostrando ancora una volta che il calcio è sempre più spettacolo televisivo e che la juventus ha più tifosi nel resto d'Italia che a Torino. Agnelli poi ha voluto mettere nello show tutti gli ingredienti della storia bianconera, dagli esordi a oggi, per questo forse l'arbitro si è sentito in dovere di partecipare alla festa regalando ai padroni di casa un rigore inesistente (storico marchio di fabbrica della casa).

A chi ieri su Twitter mi dava del rosicone dico che sì, rosicavo a vedere la seconda squadra di Torino essere riuscita a fare – bene e in fretta – quello che più in piccolo il Torino non riesce a fare da anni: uno stadio di proprietà, che trasuda storia e identità anche nei bulloni della copertura del campo. Ieri il sindaco di Torino, Fassino, ha detto (tra i fischi) che la città sarà sempre vicina alla Juventus. Come se non ce ne fossimo accorti.
Negli ultimi vent'anni i sindaci torinesi sono tutti stati tifosi del Torino. Ma tutto quello che hanno saputo fare è stato demolire lo stadio storico dei granata, il Filadelfia, impedire con problemi burocratici che venisse ricostruito, cercare di vendere quel terreno per farci un parcheggio (o cose simili) e regalare (REGALARE) il Delle Alpi alla juventus. Juventus che grazie al credito sportivo e agli sponsor si è rifatta lo stadio.

Qualcuno ricordi a Fassino (il primo sindaco che da anni non si fa bello dicendo di avere il cuore granata, magari è la volta buona) che il comune dovrebbe stare vicino anche alla prima squadra della città, e magari permettergli di ricostruire il Filadelfia, per farne anche solo il campo d'allenamento di tutte le squadre, dai pulcini alla prima, come era un tempo e come io ho ancora avuto la fortuna di vedere (e di giocarci). Applausi dunque alla juve per lo stadio nuovo (con l'augurio di perderci tante partite), ma "sveglia!" al sindaco, al consiglio comunale di Torino e al presidente Cairo: dopo anni di retorica e false promesse, mi sembra che i tifosi granata meritino lo stesso trattamento di quelli bianconeri. E forse lo stadio lo riempirebbero anche.

http://www.ilfoglio.it/cambidistagione/790#.TmnhWh4L5Xg.facebook
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Ieri riflettori puntati sul nuovo stadio della Juve. A quando sul Filadelfia?
Ieri sera è stata la notte della Juventus. Tutti i riflettori sono stati puntati sulla grande cerimonia per l'inaugurazione del nuovo stadio della società calcistica torinese, la prima a realizzare uno stadio interamente di sua proprietà. Una vera e propria 'casa', così come l'ha definita in toni entusiastici un emozionato Andrea Agnelli. Una festa di luci, colori, applausi e giochi pirotecnici che consegna a tutti i tifosi italiani un gioiellino di cui andare estremamente fieri.

Terminato il gaudio è però ora di bilanci. E un quesito in particolare dovrebbe interessare tutti i cittadini di Torino, a prescindere dalla fede calcistica: a quando la realizzazione del nuovo stadio Filadelfia ? Quanto sarà necessario attendere affinchè l'Amministrazione comunale presterà la medesima attenzione anche all'altra squdra di Torino?

Non può infatti passare sotto traccia come per realizzare il nuovo Stadio Juventus F.c. la squadra degli Agnelli, quotata in Borsa, abbia fatto ricorso a ricette antiche: due mutui per complessivi 60 milioni di euro in prestito da una banca pubblica, l’Istituto per il credito sportivo, una variante che modifica l’area dello Stadio delle Alpi da luogo destinato a servizi pubblici a Zona urbana di trasformazione; la concessione - da parte del Comune di Torino - di 349mila metri quadri per 99 anni al prezzo di meno di un euro al metro quadro per ogni anno. E, come se non bastasse, una seconda variante che ha permesso di costruire - accanto allo stadio - due centri commerciali, progetto nel quale la Juve ha coinvolto alcune cooperative (Cmb, Unieco, Nordiconad).

Percarità la Juventus ha fatto bene ad accettare le regalie del Comune di Torino, sarebbe stato incosciente non farlo. Ma dopo l'acquisto delle aree Fiat a un prezzo fuori mercato forse avrebbe potuto a livello etico declinare l'invito e per una volta pagare come qualsiasi altro cittadino per ottenere quello che desidera.

Un piatto della bilancia che pende sempre da una sola parte. Basti pensari che i Tifosi del Toro hanno dovuto pure combattere in Provincia di Torino per vedere ospitato all'interno della Basilica di Superga un piccolo museo ricordo della drammatica morte degli 'invincibili'. Un trattamento ben diverso rispetto alle porte spalancate delle quali benefica sempre e comunque la società Juventus. E d'altra parte se neppure la famiglia Berlusconi non ha ancora deciso a Milano di reallizzare uno stadio di sua proprietà qualche domanda bisognerebbe porsela. Forse la ragione è da rintracciare nella minore attenzione delle istituzioni pubbliche?

Per il Filadelfia non è neppure bastato l'intervento della Fai, fondazione che si occupa di tenere desta la memoria su questi gioielli architettonici, artistici e paesaggistici, che sono poi la «storia» del nostra Paese, con diverse iniziative. Dal 2003 ha creato «I luoghi del Cuore», sorta di censimento nazionale promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo che chiede ai cittadini di indicare quei posti che sentono particolarmente cari e importanti e che vorrebbero fossero ricordati e conservati intatti per le generazioni future. Ordunque, la scelta dal Cusio Ossola ai Nebrodi è più che ampia e variegata. Al momento per le segnalazioni dei singoli, on line e cartacei, in classifica al secondo posto fra tutti i «luoghi del cuore» uno stadio che non c’è più: il Filadelfia. Hanno votato per il simulacro del Fila in 5311, meglio ha fatto soltanto Casa Bossi palazzo ottocentesco realizzato dall’Antonelli a Novara, che vanta 6266 voti ed ha l’appoggio di un testimonial prestigioso come l’architetto Vittorio Gregotti. In terza posizione, con un distacco degno della squadra di capitan Valentino Mazzola negli anni d’oro, ecco la Fortezza Svevo Angioina di Lucera (Foggia): 2976.

Ora bisognerebbe realmente chiedersi quando anche per il Filadelfia si accenderanno le luci della ribalta, evitando che per l'ennesima volta l'amministrazione pubblica si limiti a tirare fuori il tema solo in occasione della competizione elettorale.

di Marco Fontana

http://www.marcofontana.it/notizia.php?id_zona=0&id=75

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Chi festeggia e chi continua a soffrire

Riflettori sullo stadio nuovo, buio e silenzio su storia e monumenti. Ora, Fondazione al lavoro e progetto societario sull'Olimpico
Pochi elementi stringati a beneficio degli eventuali marziani che nulla sapessero della questione trattata.
A Torino ci sono due società di calcio professionistiche, anche se un dirigente di una delle due disse che erano “troppe”. Di queste, una vive da anni una questione dolorosa, legata al suo storico stadio; e stasera, quasi quindici anni dopo che ebbero inizio questi problemi, ci sarà l'inaugurazione della struttura nuova, futuristica e scintillante.
Detto così sembrerebbe tutto a posto, anche se dopo tanto tempo; non fosse però per il dettaglio che, delle due, la squadra ad aver ricevuto il mega regalo che stasera verrà scartato in mondovisione non é quella con la ferita aperta, ma l'altra, quella che problemi del genere non ne aveva e non ha mai avuti.

Ma come, com'é possibile?, si chiederanno a questo punto i marziani; é grottesco!
Abbiamo pensato al punto di vista di estranei che nulla sanno, perché spesso solo chi guarda da fuori può conservare la forza di scandalizzarsi, di non ritenere che tutto questo sia normale, di non lasciarsi abbagliare dai flash dei fotografi e dai riflettori degli sponsor dimenticando che, dietro tutta queste stelline e stellette luccicanti, c'é mezza città se non di più che rimane fuori, in un cono d'ombra, e che nonostante gridi non viene ascoltata. Ignorata dal potente che pure si dice loro fratello, ignorata dal mass media che ha la vista bicolore, e dunque di conseguenza ignorata da tutti; non esiste.
Stasera rinasce quello che fu uno dei luoghi simbolo dei “magna magna” che portarono al terremoto di calciopoli; uno stadio che fu da subito antipatico a tutti, così lontano (fuori città), così freddo (tribune lontanissime dal campo), così costoso. E mentre concerti e chissà cos'altro accenderanno quest'angolo nord-ovest delle periferia di Torino, dalla parte opposta, a sud-est (ma dentro la città) ci sarà come sempre buio, silenzio, gatti randagi e qualche anima granata che va ad accarezzare prato e ruderi.

Eppure, altro che silenzio: il Filadelfia urla. Per bocca della sua gente, di quelle persone che non si sono mai arrese. Che dicono che, ad esempio, applicando gli stessi prezzi con i quali é stata “regalata” l'area della Continassa a chi stasera festeggia, il quadrilatero degli Immortali costerebbe 38mila euro.
Chissà che non debba essere il primo sindaco cittadino non sedicente granata da vent'anni a questa parte a volersi davvero lavare le mani del fastidio che la rinascita dello stadio provocherebbe in molti potenti locali. Difficile dirlo, difficile crederlo, difficile credere a chiunque. C'é una Fondazione, ed é già una conquista ottenuta a fatica, sulla quale ora poggiano tutte le speranza di un popolo: non può deludere.
E intanto c'é ancora un Toro, che gioca in uno stadio piccolo piccolo ma, se possibile, reso ancor più triste di quanto non fosse l'astronave di Venaria. Stadio, il vecchio Comunale, sul quale -possiamo dirlo- c'é da poco un progetto della società granata, e in merito a cui speriamo di poterci dilungare prossimamente.
Oggi, però, volevamo solo dare espressione a quella vocina interiore che mastica amaro, mentre si festeggia: “...E le rovine del Fila sono ancora lì...”.

alessandro.salvatico@toronews.net

http://www.toronews.net/?action=article&ID=23902


09 settembre 2011
Vergogna assoluta

Per i torinesi e non solo...

Vogliamo dirlo chiaramente e urlarlo al mondo. Tutto quello che è accaduto in questi giorni a Torino è una vergogna assoluta.
E' vergognoso che uno stadio costruito solo vent'anni fa e pagato profumatamente con i soldi nostri sia stato distrutto senza che nessuno abbia scritto mezza riga per deprecare la cosa.
E' vergognoso che sulle sue macerie venga costruito uno stadio totalmente nuovo a spese non si sa bene di chi, e che questo stadio nuovissimo venga regalato a una delle due squadre della città.
E' vergognoso che quella stessa città abbia permesso che un tempio dello sport come lo stadio Filadelfia sia ridotto da anni ad un cumulo di macerie coperte da erbacce senza che nessuno faccia nulla.
E' vergognoso che le autorità che hanno permesso questo scempio siano tutte lì in fila a leccare il sedere ai rappresentanti di quella squadra, facendo finta che quella sia l'unica squadra della città.
E' vergognoso che i dirigenti di quella società continuino ad appropriarsi di due scudetti che la giustizia sportiva ha loro tolto in maniera definitiva, senza appello e non certo per motivazioni inesistenti e pretestuose come vorrebbero farci credere.
E' vergognoso soprattutto che le televisioni dedichino una lunga diretta a un evento che non è un evento ma una squallida festa pagata, in tempi di crisi, anche da cittadini che non la volevano.
E' vergognoso che da giorni i giornali cittadini non parlino d'altro.
E' vergognoso che un quotidiano sportivo esca con una sovra copertina che rappresenta l'immagine di un furto ai danni della collettività sotto forma di stadio.
E' vergognoso, anzi stupido e masochistico, che tanti fratelli continuino imperterriti a comprare quel giornale.
E' vergognoso che i giornali e le televisioni continuino a parlare di quella squadra come l'unica squadra della città.
E' vergognoso che noi tifosi della squadra che, fino a prova contraria porta ancora il nome della città, continuiamo ad insultarci tra noi e non siamo riusciti ad organizzare uno straccio di manifestazione di protesta contro quanto sta accadendo in città e per chiedere quello che ci spetta: rispetto.

Stasera, in questi giorni, si è toccato uno dei momenti più bassi della storia della nostra città.
E nessuno dice nulla. Nemmeno noi troviamo più la forza di dire nulla se non lanciare qualche improperio nei forum su internet.
Sono riusciti a dividerci. A distruggerci. A toglierci la voglia di lottare per qualcosa.
Non ci siamo mai vergognati di essere Torinesi.
Stasera, mentre quelli festeggiano, non riusciamo davvero a farne a meno.

Walter Panero - Mauro Saglietti

http://www.toronews.net/?action=article&ID=23922

giovedì 8 settembre 2011

08/09/11 - Fondazione avanti verso il bando

TORINO. Il lavoro del­la Fondazione Filadel­fia va avanti. Magari sotto traccia, ma prose­gue. La nuova riunione del CdA è in program­ma per il 26 settembre, un lunedì: all’ordine del giorno è prevista la presentazione di osser­vazioni e proposte nel­l’ottica di stabilire una forma corretta di rac­colta di idee per il nuo­vo Filadelfia. Una sor­ta di bando che deve però rispondere a tut­ta una serie di norme e restrizioni previste nello statuto della Fon­dazione: con certi pa­letti e altre esigenze, non è semplice trovare una soluzione condivi­sa. Ma il lavoro della Fondazione avanza, anche per evitare tem­pistiche bibliche. Già i tempi tecnici non sono brevi: servono cinque mesi dall’apertura del­la raccolta di progetti fino alla chiusura del bando, con 60 giorni per consegnare le idee alla Fondazione e 90 giorni per la Commis­sione (scelta alla chiu­sura del cosiddetto bando) prima di emet­tere una “sentenza” do­po un accurato esame dei candidati. Nelle ul­time, precedenti riu­nioni il CdA ha trovato un nuovo presidente, nominato dal Collegio dei Fondatori il 28 lu­glio: è il discusso Luigi Chiabrera, al posto del dimissionario Giusep­pe Sbriglio.

S.L.

08/09/11 - Il Toro pretende Olimpico e Fila

La gente granata si aspetta dal Comune lo stesso trattamento riservato alla Rubentus
I tifosi del Torino si sentono da anni “truffati” sulla vicenda stadi. E l’ex Comunale, così com’è, è solo un peso per il club
ALBERTO MANASSERO

TORINO. Sono trascorsi cinquemilacentosessantacinque giorni, da quando cominciarono, proditoriamente secondo noi, a demolire il Filadelfia. Caso praticamente unico di reperto archeologico (archeologia sportiva, ma sempre archeologia) che non è stato protetto da una Sovrintendenza la quale pone vincoli persino sui tombini o, come nel caso del vecchio stadio Comunale, sull’... erba. Sono passati invece appena 2.929 giorni, da quando fu presentato il progetto dello “Stadio del Torino”. Ora, dopo un tempo sufficiente per elaborare ogni dettaglio dell’una e dell’altra, possiamo affermare che la popolazione granata è stata truffata, di qua e di là. Il Fila fu demolito per «ricostruirlo», dissero allora - nel ’97 del secolo scorso - politici regnanti e affini. Da allora a oggi, è già un miracolo che esista il Toro.

DOPPIA BEFFA - I difensori della pubblica decenza obietteranno sventolando il totem Cimminelli, ma è proprio con il patron già re della plastica e della componentistica per auto che il discorso si fa interessante. E’ vero, il ben organizzato fallimento del Toro cimminelliano è l’incidente probatorio di questo processo. E’ una prova indiscutibile, capace di zittire qualsiasi testimone oculare, con la quale si sono sanate precedenti e future magagne. Ma che un fatto sia realtà non significa che sia tutta la realtà. Ovviamente non sottraiamo responsabilità al buon Cimmi, che si costruì il cappio e c’infilò la testa non pagando l’irpef dovuta, tuttavia riteniamo che la milionaria ristrutturazione del Comunale - voluta dall’Amministrazione (e alla cui base c’è la spartizione: Comunale a questi, Delle Alpi a quelli) - sia stata decisiva (e non equa). Fu il macigno appeso al collo del club: lo trascinò a fondo. E per cosa? Rispondiamo adesso, dopo averlo provato, dopo che i fatti hanno scritto la verità: con quell’operazione, la città si sistemò all’uopo per le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici Invernali 2006, e il Torino fallì. Ma il Torino dovrebbe - ora ­ accollarsi gli oneri di un impianto inadeguato. In teoria avrebbe una capienza di quasi 28 mila posti a sedere, dei quali però alcune migliaia sono inutilizzabili giacché permettono di assistere alle partite solo in teoria. Non è uno stadio per il calcio: il campo resta lontano. Ha infrastrutture inesistenti o desuete (la tribuna stampa è una barzelletta; i parcheggi sono un miraggio). Ha potenzialità di sfruttamenti commerciali ridotte.

UGUAGLIANZA? - Nel giorno in cui l’altra società cittadina inaugura il suo nuovo impianto, sentiamo perciò il dovere di ricordare alla municipalità e alle istituzioni che la società portante il nome della città ha il diritto di reclamare parità di trattamento. E qui torneranno magari a farsi sentire i paladini della pubblica decenza, pronti ad addossare a Cairo ogni titubanza. Invece, se c’è una cosa su cui Cairo ha tutte le ragioni, questa è la vicenda stadi. Non solo, Cairo può persino apparire come il sassolino imprevisto che è andato a incastrare un meccanismo fin lì avviato brillantemente verso il suo fine. Il Torino e la sua gente hanno già pagato abbastanza, hanno pagato troppo, per non avere nulla. Martedì, parlando dell’ex Delle Alpi, il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, e l’assessore a Sport e Turismo, Alberto Cirio, hanno detto: «E’ un binomio calcio-turismo che stiamo pensando in modo analogo anche per il futuro dello stadio Filadelfia, patrimonio granata ma pure di Torino e dell’Italia». Con tutto il rispetto per gli illustri personaggi, 5.165 giorni di buoni propositi non solo bipartisan, ma tri o quadri anzi omnipartisan, hanno partorito il nulla. Quando i fatti? Negli ultimi mesi, con la nascita della Fondazione, qualche passettino nano è stato mosso, dopo la quasi quindicennale fissità sul Filadelfia. Tuttavia è evidente come il Torino e Torino meritino la realizzazione di un progetto globale che assicuri, in tema stadi, identiche opportunità a quelle concesse in zona Continassa. Il nuovo Filadelfia va ricostruito bene e in fretta, ma andrebbe inserito in un quadro capace di trasformare l’operazione Olimpico (sul quale, tra l’altro, continua a gravare un’ipoteca di 38 milioni!) da danno ad affare, che permetta al Torino non già di accollarsi una costosa crosta, ma di sfruttare un’occasione, anche economica. Spazi commerciali? Certo, ma anche l’ipotesi di porre Olimpico e Filadelfia in un comprensorio che, sfruttando le aree liberate dalle ex dogane e/o delle caserme dismesse, contempli una vera cittadella granata, con i campi di allenamento per le giovanili: un’opportunità anche di indirizzo sociale e non solo urbanistico per un intero, storico, vitale quartiere nel cuore di Torino. Uno slancio di vita per la gente, del Toro e non.




Comunicati della Giunta Regionale

06 Settembre 2011 17:36
SPORT E TURISMO

NUOVO STADIO JUVE

IL PRESIDENTE COTA E L'ASSESSORE CIRIO ALL'INAUGURAZIONE DELL'8 SETTEMBRE

In occasione dell’inaugurazione del nuovo stadio della Juventus, giovedì 8 settembre a Torino, il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, e l’assessore allo Sport e Turismo, Alberto Cirio, saranno presenti all’evento in rappresentanza ufficiale della Giunta regionale.

“L’apertura del nuovo stadio è un’importante opportunità per il nostro territorio – sottolineano Cota e Cirio – Proprio per questo la Regione sta definendo la possibilità di un accordo con la società bianconera che punti sullo stadio come luogo di promozione turistica e sportiva. L’interesse che si registra da parte dei tifosi juventini sia italiani che stranieri, già pronti a mettersi in viaggio con amici e famiglie per venire a vistarlo, testimonia come il nuovo stadio sia una potenzialità preziosa per il turismo locale, un elemento di attrattiva che ne completa l’offerta. Un binomio calcio-turismo che stiamo pensando in modo analogo anche per il futuro dello stadio Filadelfia, patrimonio granata ma anche di Torino e dell’Italia”.
http://www.regione.piemonte.it/cgi-bin/ufstampa/comunicati/dettaglio_agenzia.cgi?id=15403

07/09/11 - Olimpico "granata" in attesa che risorga il vecchio Filadelfia


http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=13ZBNZ&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0

mercoledì 7 settembre 2011

05/09/11 - Resoconto CDA Fondazione Stadio Filadelfia

In mancanza di notizie ufficiali...
Tratto dal forum ForzaToro
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carlofila, su 10 August 2011 - 08:25, ha detto:

Circa il lavoro della Fondazione , le cose vanno avanti, per il 5 settembre c'è un CDA con all'odg. l'approvazione del testo relativo al concorso di ideee per la ricostruzione del Fila e l'approvazione del testo di statuto da modificare
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ocait, su 06 September 2011 - 11:58, ha detto:

brevemente:

- le modifiche allo Statuto , approvate all'unanimità dal CdA, verranno previamente sottoposte agli Uffici regionali competenti al riconoscimento della Fondazione, per un parere. se tutto ok, passaggio in giunta regionale e consiglio comunale(data la lieve entità delle modifiche, previsti tempi brevi)
- il bando per il concorso di idee è praticamente pronto: verrà mandato al Consiglio dell'ordine degli architetti per un parere consultivo, e poi si darà corso alla pubblicazione...
clima costruttivo...
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carlofila, su 07 September 2011 - 11:08, ha detto:

Le informazioni di OCAIT sono stringate ma esaustive come al solito, posso aggiungere che abbiamo avuto l'informazione ufficiale che i soldi di Novelli ( ridotti a euro 170.000) saranno a disposizione della Fondazione non appena la Regione con l'ufficio competente avrà dato l'OK alla liquidazione . Ci sono ritardi nell'operatività dell'ufficio competente ( in quanto pare oberato dal carico di lavoro) poichè il liquidatore della fondazione Novelli aveva consegnato la pratica alla Regione già lo scorso maggio.
Ci sarà un nuovo CDA a fine mese per l'acquisizione dei pareri degli ordini Professionali circa il testo del bando e per i successivi passaggi ( pubblicazione).