martedì 18 gennaio 2011

18/01/11 - Il tam tam dei tifosi: "Fate la Fondazione!"



http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=WSRNF&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0

Preoccupa l'attendismo del Comune e di Cairo

" Per la rinascita del Filadelfia serve una svolta entro febbraio "

La Regione stanzia 3 milioni. Poi ci sono le fondazioni di Sanpaolo e Unicredit: in arrivo altri 3 o 4 milioni

ALESSANDRO BARETTI PIERO VENERA

TORINO. Ci sono fermento, preoccupazioni, inquietudine tra i tifosi del Toro, e non sol­tanto per le tribolazioni della prima squadra, che galleggia nella mediocrità di una clas­sifica inadeguata per le am­bizioni di chi (per il secondo anno consecutivo) punta alla promozione in serie A. L’at­tendismo sul mercato e il profilo dei papabili rinforzi non generano certo ottimi­smo, e a incupire ulterior­mente l’umore della gente granata contribusce lo stallo che esiste, persiste e resiste circa il futuro dello stadio Fi­ladelfia. Proprio ora che biso­gnerebbe accelerare le prati­che così da pianificarne la ri­costruzione, dopo la cancella­zione delle ipoteche, ecco un altro - ma stavolta inspiega­bile - stop. D’accordo che il Comune di Torino possa ave­re altre priorità, dopodiché il tifoso granata non riesce a spiegarsi il motivo per cui il sindaco Chiamparino non abbia ancora convocato tutte le parti in causa davanti al notaio per dar vita ufficial­mente alla Fondazione Fila­delfia. Ovvero l’Associazione (aperta alle istituzioni ma anche ai privati, rappresen­tanze tifose comprese) depu­tata a reperire in 12 mesi le risorse necessarie per la rico­struzione del Fila, per la pro­gettualità, l’esecuzione dei la­vori e poi, dulcis in fundo, per la gestione dell’impianto. Però sin quando non partirà la Fondazione non si potrà fa­re nulla di nulla: un parados­so, giacché dopo tanti anni mai si è stati vicini alla rico­struzione del Filadelfia come adesso.

L’ACCELERATA
La Regione ha stanziato una somma de­cisamente importante per la rinascita del Fila e il presi­dente Cota ha convinto pure due fondazioni bancarie (la Compagnia di San Paolo e l’Unicredit) a partecipare al­l’impresa: in soldoni, metten­do a disposizione una somma oscillante tra i 6 e i 7 milioni di euro. Altrettanto non po­trà fare il Comune di Torino, che pur avendo deliberato nel febbraio del 2008 di de­stinare 3,5 milioni di euro per la ricostruzione del Fila, ora materialmente non di­spone di cotanta liquidità perché l’ha investita altrove. In linea di principio i denari reperiti dalla Regione e dalle fondazioni bancarie, più quelli del Comune e i 500 mi­la euro promessi dalla Pro­vincia avrebbero consentito di raggiungere il budget ne­cessario per l’opera senza nemmeno attendere l’inter­vento del presidente Cairo. Il quale, però, oltre a smuovere lo stallo esistente dovrebbe quantomeno comunicare se sia interessato oppure no al­la gestione del nuovo impian­to, una volta ricostruito: in teoria con gli affitti della se­de sociale e della Sisport il Torino potrebbe pagare la lo­cazione del Fila.

L’OPERA DI SBRIGLIO
In assenza delle risorse (garan­tite epperò mancanti) del Co­mune, alla Fondazione spet­terebbe il compito di reperir­le altrove: tra sponsor, tifosi granata dal cuore e portafo­glio grandi e, perché no, pure attraverso una sorta di azio­nariato popolare. L’importan­te è partire, evitando di per­dere altro tempo e - forse ­quest’ultima possibilità. Tra le leggende metropolitane ce n’è una che ripete con una certa insistenza la storia di un sindaco, Chiamparino, più interessato a creare un Parco della Memoria, in quel che resta del Fila, piuttosto che un altro stadio a Torino. Sarà lui, se vorrà, a confer­mare oppure smentire que­sta diceria. Dopodiché, dal primo cittadino, i tifosi del Toro si aspettano solo la con­vocazione per dar vita alla Fondazione Filadelfia: come detto, poi tutte le persone di buona volontà avrebbero un anno di tempo per provare concretamente a ricostruire la casa del Toro. Dopo la deli­bera del Consiglio Comunale, l’unico che ha la titolarità di convocare le parti interessa­te davanti al notaio è proprio il Sindaco, e potrebbe farlo in qualsiasi momento: in prima­vera ci saranno le elezioni co­munali, ma Chiamparino - se intenderà farlo - potrà occu­parsi del Fila anche nell’im­minenza di chiudere il suo mandato. Per consuetudine, l’attività amministrativa si conclude con 45 giorni d’anti­cipo, svolgendo nell’ultimo mese e mezzo solo l’ordinaria amministrazione. Dar vita alla Fondazione rientrerebbe appunto tra queste operazio­ni. L’attivissimo assessore cittadino allo Sport, Sbriglio, continua peraltro a fare (e bene) la propria parte. Ve­nerdì riferirà in Commissio­ne sulle novità circa il Fila­delfia e lo stesso giorno in­contrerà le delegazioni del tifosi coinvolte in questi anni per la stesura dello statuto della futura Fondazione. E’ l’ora dei fatti, dopo tante, troppe parole: per questo la gente granata si attende (e chiede) l’ultimo sforzo.

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