martedì 17 marzo 2009

04/03/09 - «Noi vogliamo il Filadelfia»

TS - Sez. B2


Al sopralluogo del Comune, acceso confronto tra Amministrazione e cittadini


Nuove promesse dall’assessore Montabone, tifosi furiosi: «Vergognatevi»


«Il nostro obiettivo è cancellare l’ipoteca, mettere a disposizione circa 3 milioni e mezzo per la riscostruzione e lavorare al fine di riconsegnare questo impianto alla città. Ora o mai più».
Ma molte domande della gente mettono in difficoltà i politici

STEFANO LANZO

TORINO. Che la gente del Toro non si sia mai dimenticata delle inaccettabili condizioni in cui versa un pezzo di storia granata come il Filadelfia è un dato di fatto. Ieri se ne è avuta l’ennesima dimostrazione,perché non è casuale che si siano radunate quasi trecento persone per testimoniare la propria indignazione e fare sentire le ragioni di chi, da 15 anni, aspetta invano interventi per salvare un monumento che va oltre il calcio, ora ridotto a rudere abbandonato.Ecco allora che il sopralluogo voluto dal consiglio comunale per prendere ulteriormente coscienza della situazione drammatica del Fila si trasforma in un atto di amore del popolo granata verso uno dei suoi orgogli di sempre. Ma è anche un atto di rabbia, perché la questione è ben lontana da vedere la conclusione.

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IN ATTESA DELLA SENTENZA

Ricapitoliamo,in sintesi. Sul terreno del Filadelfia pendono le ipoteche di Cimminelli, per le quali si è aperto un contenzioso tra il curatore fallimentare e l’Agenzie delle Entrate che ha quantificato le ipoteche in 76 milioni di euro (38 riferite al Comunale e gli altri 38 al Fila). Si attende ancora la sentenza del Tribunale, prima prevista per l’inizio del 2009, inesorabilmente slittata a giugno (e si spera non oltre).L’impegno del Comune è quello di dare in concessione alla Fondazione Filadelfia un’area liberata da pendenze per poter partire con la ricostruzione. L’Amministrazione, nel frattempo, si era impegnata a nominare un perito super partes che potesse valutare l’effettivo valore di quell’area: ancora nessuna nomina, al momento, anche se il Comune individua in 500.000 euro la cifra più credibile. Ma non è detto che l’esattoria si accontenti. E in quel caso,che succederebbe?
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POCA CHIAREZZA

Se lo sono chiesti i quasi trecento tifosi che ieri hanno messo piede tra le sterpaglie e la sporcizia di quello che un tempo fu il tempio del calcio. Dove Capitan Valentino indossava la maglia numero 10 con lo scudetto sul petto, lo stadio in cui fino a qualche anno fa crescevano i ragazzi del Toro, uno dei vivai più prestigiosi d’Italia. Tutto spazzato via dalle demolizioni prima e dal fallimento poi. E il Comune, a parere della gente, ha delle colpe. Il popolo granata ha incalzato, anche alzando la voce, i rappresentanti delle due commissioni con domande competenti, dimostrando di conoscere la materia meglio di alcuni rappresentanti dell’Amministrazione: in più occasioni, di fronte agli interrogativi delle persone presenti, i consiglieri hanno balbettato o evitato di rispondere. I tifosi, da ottobre, si domandano quanto ancora debbano aspettare per conoscere la sentenza del tribunale e capire effettivamente quale sarà (e se ci sarà) il futuro del Filadelfia. E poi chiedono i dati di una perizia molto importante, perché,qualora la valutazione dovesse essere alta (nell’ordine di qualche milione), chi si assumerebbe un onere del genere?
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LE RASSICURAZIONI

Assente l’assessore all’Urbanistica Viano, è stato il presidente della commissione sport Luca Cassiani a rispondere a tifosi e cronisti. Senza però sciogliere tutti i dubbi. Presente l’assessore allo sport Montabone, che si è fermato una mezz’oretta e poi si è dedicato agli altri impegni della giornata. Ma prima ha confermato l’impegno del Comune per risolvere la situazione nel più breve tempo possibile: «Il nostro obiettivo è cancellare l’ipoteca, mettere a disposizione della Fondazione tre milioni e mezzo di euro e lavorare affinché il Filadelfia venga riconsegnato alla città. L’assessore Viano ha detto che entro giugno il perito fornirà la valutazione dei terreni. Attendiamo la decisione del Tribunale: il Fila, se non si rifà adesso non si rifà più. Qui c’è troppo degrado, è una situazione insostenibile». Alla quale il Comune potrebbe almeno mettere una pezza, ripulendo l’area. Il problema è che il popolo granata ha perso la voglia di attendere con le mani in mano. Chiede fatti, vigila. Qualcuno parla di disparità di trattamento («perché per la Juve l’iter è sempre agevolato e per noi no?»), altri espongono una striscione con una scritta inequivocabile: «Vergognatevi». Ora è visibile da via Filadelfia, una sorta di memorandum per chi ha la concreta possibilità di porre fine a uno scempio.

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IL COMUNICATO

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Ma il ricorso del Fisco fa paura
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TORINO. (s.l.) Al Fila i tifosi distribuivano ieri mattina un volantino (++++++) con le dieci ragioni per cui un granata dovrebbe essere arrabbiato.Ecco alcuni passaggi: «L’Amministrazione ha permesso a Cimminelli una speculazione da 25 milioni di euro e non è stata in grado di definire date certe di inizio e termine dei lavori.(...) E’ stata disattesa una delibera comunale che imponeva di concedere i permessi per costruire il Bennet solo dopo l’inizio dei lavori al Fila. (...) La Città si è impegnata a mettere a disposizione soltanto 3,5 milioni, nonostante alcuni assessori avessero prima parlato di 7 milioni già messi a bilancio per la ricostruzione.(...) L’Amministrazione ha approvato una variante in cui si dà possibilità di sfruttare commercialmente fino a un massimo di 4.000 mq di spazi commerciali, rendendo appetibile per gli speculatori un bene di cui potrebbe essere chiesto l’esproprio e la vendita all’asta».
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