venerdì 27 marzo 2009

24/05/08 - Fila: Cairo promette i soldi!

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http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/05/77400170.pdf
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Scoperto il clamoroso voto che il presidente fece il giorno di Superga
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Don Rabino: «Sì, il patron prese quell’impegno davanti a me in caso di salvezza» «Mi strinse la mano e chiamò De Biasi a “tagliare” per suggellare la parola d’onore. Disse: se il Toro resta in A, metterò la stessa cifra del Comune, cioè 3 milioni e mezzo»
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MARCO BONETTO TORINO. Clamorosa. La noti­zia è clamorosa e spalanca nuovi orizzonti per i destini del Filadelfia. Urbano Cairo è pronto a investire quantome­no tre milioni e mezzo di euro per la rinascita del quadrilate­ro leggendario del Grande To­rino: la casa del Toro e del suo popolo. E investire tre milioni e mezzo significa, secondo le sti­me di molti tecnici e architetti, avvicinarsi straordinariamen­te al tetto minimo perché il Fi­la possa davvero risorgere, dal momento che la cifra promes­sa dal presidente andrà a som­marsi a quanto il Comune di Torino ha già deciso di versare: anche in questo caso, tre milio­ni e mezzo di euro. Immagina­re che per il Filadelfia siano già stati trovati, nei fatti, almeno 7 milioni di euro equivale a in­travedere il traguardo, final­mente. Proiezioni e studi dico­no che per realizzare un mo­derno centro sportivo per gli al­lenamenti del Torino possono essere sufficienti tra i sette e i dieci milioni di euro: e anche la Regione Piemonte si è già im­pegnata, con una delibera, a scendere in campo con appog­gi concreti. Undici anni dopo la sciagurata demolizione del Fi­ladelfia, meraviglioso gioiello dell’architettura sportiva degli anni Venti, si potrebbe essere giunti, dunque, alla vera svol­ta. Quella che prelude a una ri­nascita, esattamente come tre anni anni fa il Torino rinacque dopo il fallimento. Se così sarà, Cairo diventerà l’uomo che ha fatto resuscitare non solo il club granata, ma anche il luo­go che - più di qualsiasi altro ­incarna la storia, il passato e il futuro del Toro. Il luogo, paga­namente sacro, per il quale i tifosi granata si battono, cuore in mano, da più di dieci anni. Una terra, oggi di proprietà del Municipio, che da due lustri è una discarica a cielo aperto, per le enormi responsabilità dei precedenti proprietari e presidenti del Torino, nonché delle istituzioni cittadine.
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DALL’ALTARE La notizia è venuta a galla durante un feli­ce incontro tra il cappellano del Toro, don Aldo Rabino, e i membri del Circolo soci del To­rino, storica associazione di tifosi e azionisti granata. Poche ore dopo, è stato lo stesso don Aldo a raccontare il retroscena a Tuttosport: «Era il 3 maggio, sabato. Nel pomeriggio, con un giorno di anticipo per via della partita domenicale col Napoli, si erano svolte le celebrazioni a Superga in memoria del Gran­de Torino. Dall’altare... anche perché nella basilica c’era l’as­sessore allo Sport, Montabo­ne... rivolsi un appello per la rinascita del Fila. Poi, in sera­ta, mi recai nel ritiro del Toro per stare vicino al presidente, a De Biasi, al suo staff, ai gio­catori. Se non ricordo male, c’e­ra anche l’avvocato Trombet­ta, il consigliere di Cairo. A un certo punto... eravamo una de­cina di persone... cominciam­mo a parlare di Filadelfia».
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DE BIASI “TAGLIA” «Lan­ciai il mio nuovo grido d’allar­me. Perché non si può lasciar morire per sempre il Filadel­fia: sarebbe una vergogna nel­la vergogna. E non si può aspettare ancora. Il presidente, peraltro, già negli anni scorsi si era detto pronto a impegnar­si, anche se l’area non è sua e se non ha colpa alcuna per ciò che è successo al Fila. Comun­que sia, conversando con lui, il discorso scivolò sulla cifra stanziata dal Comune per il Fi­la: tre milioni e mezzo, si sa, ce lo siamo ridetti. Poi il presiden­te sembrò rapito da un’ispira­zione. Un’illuminazione. Prese la mia mano destra. Me la strinse. E invitò De Biasi a ta­gliare la nostra stretta di ma­no, come si dice. Avete compre­so il gesto, vero? Come quando qualcuno dà un colpo con la mano, di taglio, e si impegna come testimone di una pro­messa tra due persone. E qua­le fu la promessa d’onore di Cairo? Questa: “Caro don Al­do, di fronte a te e al nostro al­lenatore, a patto che restiamo in A, mi impegno a mettere per il Filadelfia la stessa cifra che stanzierà il Comune. Tre mi­lioni e mezzo? D’accordo: met­terò tre milioni e mezzo. Non sto scherzando. Lo ribadisco: se ci salveremo, destinerò i soldi promessi alla rinascita del Fi­la”. Dopo queste parole, erava­mo tutti emozionatissimi. Un momento meraviglioso. Inde­scrivibile. Di eccezionale coin­volgimento ». IL CIELO AIUTA E adesso? «E adesso - continua don Aldo -, mi emoziono ancora, a rac­contarlo. Cairo ha meriti unici, assolutamente eccezionali. Pri­mo: ha avuto il coraggio di far resuscitare il Torino dopo il fal­limento di Cimminelli e l’in­terregno dei lodisti. Vita natu­ral durante, bisognerà darglie­ne atto. Secondo: ha già dimo­strato più volte di avere anche il coraggio di saper fare una marcia indietro, se necessario, rivedendo le proprie scelte per il bene del Torino. E qui alludo alle volte in cui ha richiamato De Biasi. Ebbene, le grandi persone si misurano anche per come sanno tornare indietro. E’ una virtù rara. E’ un grande segno di coraggio e umiltà. E’ un altro merito indubbio da sottolineare sempre. Terzo: Cairo dimostra pure di voler davvero ridare vita al Filadel­fia, impegnandosi in prima fi­la anche a costo di significativi sacrifici personali. Tutto ciò au­menta ulteriormente la stima che già avevamo per Cairo e la fiducia nel suo operato. Come se non bastasse, vanno aggiun­te le imprese sul campo in tre anni. Imprese miracolose: la promozione al primo colpo e due salvezze. Quella promessa d’onore, fatta da Cairo proprio nei giorni di Superga, darà an­cor più fiato e speranza alla crescita del Toro. Ma, a questo punto, è doveroso che le istitu­zioni... in testa il Comune... gli imprenditori granata e i tifosi non lascino solo Cairo. Il Fila­delfia deve rinascere al più presto. Il cielo darà una mano a tutti gli uomini di buona vo­lontà ».
LA TELEFONATA La svolta, come detto, è clamorosa: i tifo­si del Toro potranno provare la medesima emozione, lo stesso entusiasmo che colsero don Al­do quella sera del 3 maggio. Domanda (retorica) rivolta a Cairo, ieri sera: presidente, è vero ciò che don Rabino ha rac­contato a Tuttosport? «Sì, è tut­to vero».

FOTO - Un rudere del Filadelfia: lo storico impianto fu scelleratamente abbattuto nel 1997, poi l’area è stata lasciata al completo degrado



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